Donne di Cuori è una nuova Associazione del territorio bresciano che negli intenti vuole accogliere e condividere vissuti ed esperienze con donne che cercano un punto di riferimento e un confronto su tematiche femminili e, soprattutto, lesbiche. Il nostro modo di fare politica sarà quello di esserci, nelle piazze, tra la gente, mostrando i nostri volti e promuovendo la cultura LGBT in tutte le forme che ci appartengono, al fine di ricostruire un’immagine di noi, donne lesbiche, scevra da ogni tipo di pregiudizio.


giovedì 16 ottobre 2014

STORIA DI UNA DONNA IN FUGA

Questa storia è vera, non di fantasia, a parte il nome della protagonista.
Una storia che parte dall'Iran e arriva in una città spagnola per poter vivere e per potersi vivere.
Sara, che ha parlato più volte con LEI, ce la racconta


Il mondo islamico condanna l'omosessualità, sia dal punto di vista normativo, che da quello sociale. 
Una condanna senza possibilità d'appello. 
L'omofobia di Stato sostanzialmente non differisce dall'omofobia sociale. La religione, che in alcuni Stati è confessionale, riveste un ruolo catalizzatore, e non di condanna, d'episodi di violenza, discriminazione e morte. 
In Iran, ad esempio, è prevista la pena di morte, in ragion del fatto che il concetto stesso d'orientamento sessuale è inammissibile nell'Islam, in quanto trasgressione dalla connessione spirituale che lega tutti e tutto nell'universo. 
Orientarsi sessualmente significherebbe, dunque, chiudersi in una visione fisica della vita, a dispetto di quella spirituale. 

Tutto ciò premesso, questa è la Storia di LEI (nome fittizio) che voleva vivere la propria vita "qui ed ora", "senza se e senza ma", senza che mettessero in pericolo la sua integrità fisica o psichica.
LEI che venne costretta a prendere marito in giovanissima età, perchè la famiglia d'origine, a suo stesso dire, aveva compreso la sua essenza, ovvero la sua inclinazione sessuale, e desiderava occultarla quanto prima con un matrimonio visibilmente tracciabile.
 Da quest'uomo, con cui aveva raggiunto un tacito accordo, ebbe un figlio che vive ancora in Iran. La sua vita sentimentale racconta di un amore con una donna nato, vissuto, "consumato" in terra d'Iran. Compagna di cui non rimangono che sporadici e confusi canali di comunicazione. Talvolta LEI la colloca in Canada, altre in qualche parte d'Europa, anche L'ALTRA LEI alla tragica ricerca di quel ambito "status di rifugiata", entrambe coese nello status di fuggitive.
Però ora LEI sembra aver trovato in Spagna una via, una casa, una speranza per ricominciare o iniziare che dir si voglia a vivere.
Una qualche forma di serenità fosse solo per il fatto che la pratica legale le permette di mettere un definitivo piede fuori dall'Iran.
LEI in eterna fuga, racconta di notti passate al gelo per le strade di Madrid, dopo una roccambolesca fuga dal suo Paese, senza documenti, senza cibo,... senza.
Poi l'aiuto della croce rossa spagnola e del CEAR (Commissione Spagnola per l'Asilo e il Rifugio), l'affiancamento ad una abogada , l'inizio dell'iter giuridico per ottenere los papeles.
Una equipe di professionisti che hanno lavorato per farle ottenere lo status di rifugiata per violazioni legate all'orientamento sessuale. 
Nel programma ministeriale CEAR è prevista anche una formazione professionale  tout court che permette, a queste persone che arrivano in Spagna in situazioni estreme, d'integrarsi anche lavorativamente nel contesto sociale.
LEI ha studiato la linguaspagnola, ha seguito con costanza ed impegno il corso ed ora ha acquisito un nuovo lavoro mai esercitato prima, ma di cui parla con passione.
LEI ora fa la parrucchiera, ma non dimentica chi l'ha accolta e apporta il suo contributo di vita e d'esperienza al gruppo "diritti umani" dell'associazione lgbt Lambda.


Ama la Spagna, lo si percepisce da come ne parla.
Vive a Valencia ed è l'autentica testimonianza di come chi vive a contatto con il pericolo di morte (al fine d'essere semplicemente se stesso), finisce con l'amare così profondamente la vita che è pronto a ricominciare da zero per inseguirla, ovunque essa  conduca.
 
Sara

1 commento:

  1. A volte mi domando dove, certe donne e certi uomini, trovino il coraggio.
    LEI è un esempio di non accettare di soccombere e rischiare tutto pur di vivere.
    Grazie di questa testimonianza.

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