Donne di Cuori è una nuova Associazione del territorio bresciano che negli intenti vuole accogliere e condividere vissuti ed esperienze con donne che cercano un punto di riferimento e un confronto su tematiche femminili e, soprattutto, lesbiche. Il nostro modo di fare politica sarà quello di esserci, nelle piazze, tra la gente, mostrando i nostri volti e promuovendo la cultura LGBT in tutte le forme che ci appartengono, al fine di ricostruire un’immagine di noi, donne lesbiche, scevra da ogni tipo di pregiudizio.


mercoledì 24 settembre 2014

NOI CHE NON SIAMO NIENTE

Era giovedì sera quando, d'improvviso, mi sono ritrovata con una spalla fratturata a causa di una banale caduta e la prima ed unica cosa che mi è venuta in mente, ancor prima di pensare di raggiungere il Pronto Soccorso, è stato avvisare Alessandra, la mia compagna.
Niente di grave, per fortuna, ma dall'oggi al domani mi sono trovata in condizione di inabilità, a causa della forzata immobilità dell'arto e del dolore acuto. 
Ma c'è Alessandra.
Sì, A L E S S A N D R A, quella persona che per lo Stato Italiano, nel rapporto con me ed insieme a me, NON È NIENTE.
Faccio fatica ad accettare questa cosa, ma è vero, lei ed io in Italia NON SIAMO NIENTE, nè in salute, nè in malattia.
Eh già..


MATTINA
Al risveglio, Alessandra mi prepara la colazione, sia accerta che Samuele non ciondoli per casa, si prepari ed esca prima della campanella scolastica; poi, mi aiuta a fare la doccia, mi asciuga e mi infila gli abiti.
Prepara il cibo a Tom e scende a fargli fare un giro nei dintorni finchè...insomma, anche i cani hanno i loro bisogni!
Stamattina ho cercato di darle una mano a rifare il nostro letto, quello matrimoniale che condividiamo, ma si è arrabbiata ricordandomi il monito del medico e poi un letto a due piazze non dimostra nulla, neppure se postassi la foto dell'oggetto sul Corriere della Sera.
La mattina, per lo Stato italiano, NOI NON SIAMO NIENTE!

PRANZO
Lei esce velocemente a fare la spesa, rientra e cucina per me i miei piatti speciali, visto che sono vegetariana, apparecchia e sparecchia e lava pure i piatti senza fiatare.
Tom si avvicina all'uscio di casa.
Caffè e una corsa al cane nel giardinetto di sotto.
A pranzo, per lo Stato italiano, NOI NON SIAMO NIENTE!

POMERIGGIO
Mi accompagna in ospedale con l'auto e ascolta con me il responso del medico che deve decidere se operare o meno. Siamo abbastanza ottimiste perchè in questi giorni abbiamo fatto in modo di tenere il braccio immobile, o meglio, Ale mi ha proprio messo nella condizione di non muoverlo, impedendomi di accollarmi qualsiasi incombenza, anche la più banale.
L'immobilità è l'unica condizione perchè non intervengano chirurgicamente. Sono un po' rammaricata all'idea che Alessandra si sia ancora assentata da casa: è da una settimana che ogni giorno deve fare trenta km all'andata e altrettanti al ritorno per le mie visite mediche e non sarebbe così complicato se non si dovesse organizzare, nel frattempo, il rientro scolastico dei figli e l'esecuzione autonoma dei compiti.
Eh sì!
Anche i figli delle donne lesbiche preferiscono la televisione alla memorizzazione del trapassato remoto del verbo essere e avere.
Così, al rientro, ogni volta ci tocca discuter con loro, verificare se hanno studiato e, spesso, riprendere la situazione in mano, anche se è quasi ora di cena.
Nel pomeriggio, per lo Stato Italiano, NOI NON SIAMO NIENTE!

SERA
Ale prepara la cena, sempre vegetariana per me, assolutamente carnivora per i ragazzi, mentre per quel che riguarda lei, l'importante è mettere qualcosa in bocca per cui, cucinare piatti diversi, così dice, non è un peso perchè le permette di variare la sua alimentazione.
Mentre cucina, io ne approffitto per chiudermi in camera con Samuele e, malgrado io sia una insegnante, è veramente difficile per un bambino padano memorizzare il trapassato remoto che, qui in queste terre nordiche, non viene mai utilizzato.
Si ripassano i verbi fino a quando Ale ci chiama e ci comunica che la cena è servita.
A tavola ci si confronta sulla giornata trascorsa, si ascolta il telegiornale e, se è necessario, si spiega ai ragazzi, la tragedia di quelle persone che annegano in mare, pur di respirare un'idea di libertà.
Almeno, così credono di poter trovare in questa Italia.
Diventa sempre più complicato ed imbarazzante, però, spiegare a due minori le esternazioni razziste di Salvini..
Ah già,Tom! C'è sempre il cane da portare di sotto e ... "faccio presto, mi aspetti?" Sta per finire la giornata.
Bisogna accertarsi che i ragazzi facciano la doccia, preparino gli zaini, lavino i denti e che Anita, la più grande, dopo aver spento la luce della camera, non continui a chattare via WhatsApp con gli amici.
E, come sempre, malgrado le sue rassicurazioni, con un controllo costante ed accurato del telefono, ci accorgiamo che è sempre in linea e non ci resta che spegnere il modem, affinchè non abbia rete wifi. Per fortuna gli adolescenti moderni consumano il Giga del traffico dati del proprio telefonino nel giro di poche ore, scaricando musica da internet! Sono piccole rivalse genitoriali a cui Anita non può opporre resistenza perchè sarebbe un'ammissione di colpa.
Ale ed io finalmente ci rilassiamo un po'.
Più che sedute, schiantate sul divano.
La serata è stata piacevole, ma un po' faticosa e concordiamo che i verbi "fummo" ed "ebbero" sarebbero da togliere dalla lingua italiana. Il ripasso delle tabelline è stato fatto, in parte sotto la doccia serale di Samuele, il restante domattina, svegliandolo un quarto d'ora prima del previsto.
Accendiamo la tv, ma il sonno ci coglie non così imprevedibilmente alla sprovvista.
Ale va in camera e mi prepara il letto con 4 o 5 cuscini "a trono", come indicazione ortopedica, per permettermi di dormire praticamente seduta. Mi aiuta a infilarmi il pigiama e quando mi accorgo che non ha alcun cuscino per sè, mentendo, dice che preferisce dormire senza, a causa della cervicale.
Come se non la conoscessi!
Mi dà un bacio, ultimo giretto con Tom, poi finalmente va in bagno.
Io mi addormento al suono dello scrosciare dell'acqua in doccia.
Di sera, per lo stato italiano, NOI NON SIAMO NIENTE!

NOTTE
La sento quando cautamente si infila sotto le coperte e cerca la mia mano, evitando di abbracciarmi per non farmi muovere e farmi male.
"Buonanotte Amore mio" le dico.
"Notte Amomio"- risponde - " Ti ho svegliata? Se hai bisogno chiamami. Insisti un po' perchè ho il sonno pesante".
Ma neppure ora è credibile.
Anche questa notte, per lo Stato italiano, NOI NON SIAMO NIENTE!


Una cosa e certa però. Ale ed io, insieme, abbiamo evitato un intervento chirurgico, pur banale che sia.
La sua dedizione, il suo Amore, i suoi accorgimenti, le sue attenzioni hanno contribuito a sostenere la scelta, di cui lei non era convinta, di provare a curarmi, malgrado il dolore e l'impegno maggiore per entrambe.
Non è vero che non siamo niente.
Ovvero, è vero solo per lo Stato italiano.
Chiunque ci vedesse penserebbe che qualsiasi Stato, a parte quello italiano, mai ci considererebbe NIENTE.
L'ha capito perfino Tom che cerca, e riesce sempre, il contatto con noi e si accovaccia ai nostri piedi, sempre su quel letto matrimoniale di cui parlavo poco sopra.

Ma in Italia l'Amore, solo quello di certe persone, non ha nome e il NIENTE CHE CI CIRCONDA CI FERISCE, MALGRADO NOI SI SIA CONSAPEVOLI ED ASSOLUTAMENTE CERTE DI ESSERE IL TUTTO, L'UNA PER L'ALTRA.
IL NIENTE SULLE NOSTRE VITE E SULLA NOSTRA FAMIGLIA È SOLO UNA RISPOSTA IPOCRITA DI UNO STATO INDIFFERENTE.

Giulia