Donne di Cuori è una nuova Associazione del territorio bresciano che negli intenti vuole accogliere e condividere vissuti ed esperienze con donne che cercano un punto di riferimento e un confronto su tematiche femminili e, soprattutto, lesbiche. Il nostro modo di fare politica sarà quello di esserci, nelle piazze, tra la gente, mostrando i nostri volti e promuovendo la cultura LGBT in tutte le forme che ci appartengono, al fine di ricostruire un’immagine di noi, donne lesbiche, scevra da ogni tipo di pregiudizio.


lunedì 26 ottobre 2015

Italian Style: Inciucio Sia (l'acronimo vien da sè)

I vescovi, nel documento finale del Sinodo, affermano che: «non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia».
"Del tutto inaccettabile che le Chiese locali subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all'introduzione di leggi che istituiscano il matrimonio fra persone dello stesso sesso".
(foto: liberamente modificata da web)



Chiaramente siamo di fronte ad una ipocrita forma di negazionismo, una linea di pensiero che nulla ci interesserebbe, (solo perchè prettamente intrinseca alla Chiesa ed ai propri fedeli), se non fossimo in Italia, Paese in cui politica e religione vanno a braccetto.
Il nostro Stato, che dovrebbe essere democratico e soprattutto laico, assume troppo spesso sembianze di una Teocrazia ed i vescovi lo sanno perfettamente. Ed agiscono di conseguenza. 
Dei giochi politici tra le due parti in causa non ci è dato sapere, ma non è difficile da immaginare. 
La storia insegna e a noi non appartiene il negazionismo, appunto. 
Ce ne accorgiamo e, nostro malgrado, ne subiamo le conseguenze.
Quindi..
Parlare di un archetipo di famiglia che esclude altre famiglie ha come conseguenza tutte le rilevanti implicazioni politiche a cui stiamo assistendo oggi, con tutti i ritardi, i rinvii e le aberrazioni che ci stanno proponendo in alternativa al matrimonio egualitario. 


Reputo gravissima l'affermazione per cui gli aiuti finanziari ai Paesi poveri verrebbero condizionati da una ipotetica Legge a favore dei matrimoni omosessuali.
Ma siamo seri o giochiamo al gioco del "boccalone di turno"?

(foto: Corriere.it)


In conclusione: si riconferma che in Italia esistono cittadini di serie A, altri B, altri, C,D, ...Z
Ne prendiamo atto, ma io non ci sto!


La violenza non sta solamente nelle azioni, ma anche nelle parole e nelle conseguenze che provocano a livello psicologico, sociale e relazionale-

Credo che questa Santa Chiesa Cattolica sia il peggior nemico dell'Amore. 
Del mio, per esempio e di molte altre persone...un pugno di milioni di italiani figli, a quanto pare, di un Dio minore(?) 
No, al massimo, minoritario.

E lo Stato italiano, genuflesso ai dictat vaticani, mi fa orrore.
Le nostre vite non possono scendere a compromessi. 
Abbiamo già sopportato troppo.

Giulia


giovedì 15 ottobre 2015

"IO E LEI"



Ho deciso di andare a vedere il film "Io e Lei" senza troppe aspettative.
Le recensioni erano buone, chi l’aveva già visto ne era stata soddisfatta e quindi, con alcune amiche, si organizza la serata pizza e cinema.

Dopo pochi minuti di proiezione eccomi: subito immedesimata nel personaggio di Federica, un passato etero alla spalle, un’unica storia importante di convivenza con LEI, Marina.

Ma passano altrettanti pochi minuti e mi rivedo invece nei gesti e nelle parole di Marina, nella sua affettuosità, nel suo coinvolgimento, nella sua ironia e nel suo modo semplice e naturale di vivere l’Amore.

E quindi?
Io dove mi colloco?
Appartengo alla categoria di Federica? A chi vive con estrema riservatezza, al
limite della vergogna la propria storia d’amore, a chi è sempre sommersa da domande e dubbi e si lascia influenzare dal mondo esterno...o appartengo alla categoria di Marina? Donna forte e concreta, ironica e ferma sostenitrice della propria identità e molto legata alla famiglia?



Ma sapete cosa vi dico?
Io appartengo alla categoria delle persone innamorate e l’amore è solo Amore!

Il caffè a letto la mattina te lo può portare una donna o un uomo, ma l’importante è scegliere e vedere la persona con cui si vuole stare.

È questo che mi ha trasmesso il film. Un punto di vista, non su una storia d’amore lesbico, ma su una storia d’Amore che non sconfina mai nel pregiudizio, ma utilizza con ironia alcuni stereotipi di genere per presentare invece una quotidianità di coppia di due persone che si amano e che devono vivere le problematicità di tutti i giorni.

Un film che sicuramente si presta a diverse letture: forse poco incisivo per qualcuno, ma sicuramente col pregio di mostrare con naturalezza le fragilità umane cercando di coglierne il senso profondo con ironia. Ironia che, dal canto suo, ha permesso di non relegare il film ad un target "genderizzato".

Una commedia che cerca di sfuggire alle categorie, come fanno le due protagoniste in due modi diversi, non estremizzando sentimenti di rivalsa sociale, ma chiedendo la legittimità e la riconoscenza non solo della loro scelta e del loro orientamento sessuale, ma della loro identità di donne innamorate, come forse facciamo tutte noi. No?

Una Donna di Cuori (innamorata)

sabato 3 ottobre 2015

#milano3ottobre Le nostre vite, la nostra libertà

MI CHIAMO:
-Mario e tutti i giorni mi reco in ospedale a trovare Roberta che è tenuta “in vita” da una macchina. Io le parlo di noi e dei nostri figli, la accarezzo, le stringo la mano.
Sto parlando ad un corpo che vegeta.
Lei non c’è più da tempo, ma vive in me.
Sto facendo una battaglia legale affinchè Roberta possa essere liberata da tubi e tubicini e da questa indegna schiavitù.
#milano3ottobre



MI CHIAMO:
-Alioun e sono scappato dalla mia terra e dalla guerra. 
Ho attraversato il Mediterraneo per raggiungere l’Italia.
Ho la pelle nera, gli occhi scuri e tanta paura. Non per me, io sono giovane e forte, ma per mia madre e mio nonno che sono rimasti là. I miei fratelli e mio padre, invece, sono stati trucidati il mese scorso. Non abbiamo nemmeno seppellito i corpi. Semplicemente un giorno non son tornati più a casa.
In Italia mi chiamano clandestino, ma di illegale in me c’è solo un pezzo di carta che non ho.
#milano3ottobre



MI CHIAMO:
-Rosanna e sono la donna che ti scopi la notte, sulle strade.
Ti sorrido, contrattiamo il prezzo, pompino sì, pompino no. 30€ e il gioco è fatto!
Poi tu te ne torni a casa tranquillamente da tua moglie o vai a raccontare ai tuoi amici di quanto sei stato bravo e di quanto io abbia goduto.
Io, appena te ne vai, mi accendo l’ennesima sigaretta, per cancellare dalla mia bocca l’odore del tuo sesso.
#milano3ottobre



MI CHIAMO:
Patrizia e mio figlia di 7 anni, quest’anno alla scuola statale primaria, farà Religione Cattolica. 
La mia non è una scelta, ma a scuola non è prevista l’ora alternativa. Ovvero, a differenza degli insegnanti di R.C., non ci sono fondi per pagare una insegnante per gli alunni che non si avvalgono della Religione Cattolica.
L’alternativa all'ora alternativa è che Nicole, mia figlia venga accolta in altre classi a fare un bel disegno o che rimanga nel corridoio con i bidelli.
#milano3ottobre



MI CHIAMO:
-Luisa e vivo con Sara. Siamo coppia da circa cinque anni. 
Lo scorso anno abbiamo deciso di sposarci e poiché in Italia non è possibile, ci siamo recate in Danimarca insieme a nostra figlia di due anni, concepita all’estero (tramite la fecondazione assistita) e ai nostri testimoni di nozze.
I nostri genitori, al rientro, ci hanno preparato una festa a sorpresa con tutti i parenti e gli amici.
Per lo stato italiano rimaniamo Luisa e Sara, stato civile: “nubile”.
Ci piacerebbe essere considerate, perché lo siamo, “coniugate”
 #milano3ottobre



MI CHIAMO:
Claudio, alla nascita Claudia. A quasi trent’anni ho deciso di fare un percorso di transizione spendendo un sacco di soldi, sottoponendomi a visite psicologiche e psichiatriche. Grazie a Dio mia madre, con tutta la fatica ad accettare la mia transessualità, mi sostiene, anche se a volte l’ho vista piangere per gli sguardi giudicanti della gente. Mio padre fa un po’ fatica, invece. Mi chiama ancora Claudia  e non riesce a guardarmi negli occhi. 
Sto cercando disperatamente un lavoro e malgrado il mio aspetto fisico, la mia barba, il seno che non c’è più, la mia voce profonda, la mia anima ... sui miei documenti c’è ancora il nome femminile.
#milano3ottobre



MI CHIAMO:
MONNA LISA e sono un celebre quadro.
Ogni tanto mi domando: “Se Leonardo mi avesse dipinta oggi, sarei così famosa?” 
Perché osservandomi con attenzione, non sono la Stone, neppure Belen.
E vai a cercare lavoro con la mia faccia! Non ho lo smalto, sono un po’ cicciottella e non ho un décolletè sufficientemente scoperto. E i tacchi? Mi farebbero così male i piedi!
#milano3ottobre

MI CHIAMO:
Luca ... #milano3ottobre
Alessia: …#milano3ottobre
Andrea … #milano3ottobre
Simona: ... #milano3ottobre
Mouad: ... #milano3ottobre
Fausto: ... #milano3ottobre
Salah: ... #milano3ottobre
Caterina: ... #milano3ottobre
...

…#milano3ottobre



Giulia