Donne di Cuori è una nuova Associazione del territorio bresciano che negli intenti vuole accogliere e condividere vissuti ed esperienze con donne che cercano un punto di riferimento e un confronto su tematiche femminili e, soprattutto, lesbiche. Il nostro modo di fare politica sarà quello di esserci, nelle piazze, tra la gente, mostrando i nostri volti e promuovendo la cultura LGBT in tutte le forme che ci appartengono, al fine di ricostruire un’immagine di noi, donne lesbiche, scevra da ogni tipo di pregiudizio.


domenica 15 febbraio 2015

I SALDI MILANESI NON RIEMPIONO LE PIAZZE

La manifestazione "Piazzate d'Amore" di ieri a Milano ha portato in piazza un po' di persone, circa duecento, io credo. Ed è stata una bellissima manifestazione, colorata ed emozionante. Mentre si percorreva la galleria, sventolando le bandiere associative a suon di ugola del 'Checcoro' di Milano, ho avanzato di qualche passo per guardarvi, per guardarci.

Mi sembrava di assistere alla scena del "Quarto Stato" per la dignità del nostro incedere,  noi tutti a testa alta lungo la navata della Galleria Milanese, popolata da gente che ci fotografava, ci sorrideva o che ci ignorava totalmente, continuando a bere al proprio tavolino la cioccolata calda.
Un sacco di foto, tanti sorrisi, ma...
Ma dove erano i/le milanesi?
Una domanda che mi ha accompagnato per ore dopo la manifestazione.
La deformazione professionale si è impossessata di me ed ho fatto due conti.
Dati Istat 2014: Milano 1.400.000 abitanti.
Secondo le statistiche gli omosessuali sono il 10%, quindi cifra di partenza: 140.000 persone.
Partono i calcoli e poichè "melius abundare quam deficere" decido di scorporare sempre del 50%
*Ammettiamo che il 50% degli omosessuali milanesi sia "non visibile": siamo a  70.000 persone
*Ammettiamo che il 50% degli omosessuali visibili sia stato al lavoro: siamo a 35.000 persone
*Ammettiamo che il 50% degli omosessuali visibili e non lavoratori sia partito per il fine settimana o abbia avuto altro da fare: siamo a 17.500 persone
*Ammettiamo che il 50% degli omosessuali visibili, non lavoratori e in Milano non sopporti le manifestazioni: SIAMO A 8.750
OTTOMILASETTECENTOCINQUANTA CITTADINI LGBT MILANESI
Esageriamo, togliamone ancora il 50% per "cause sconosciute" (mal di gola, febbre, influenza, infezione gastrointestinale...)
Più di 4.000
DOVE ERAVATE?

Perchè si ritiene che in uno Stato che nicchia sui nostri diritti, in un Paese dove un Papa sta compattando la militanza della "famiglia tradizionale" non si debba muovere il fondoschiena e scendere in piazza a richiedere gli stessi diritti di tutti?
Perchè ci scandalizziamo, ci indignamo, ci offendiamo se al Pirellone si svolge un Convegno sulla Famiglia tradizionale, se l'Expo e la Regione lo sponsorizzano, se qualche politico ci apostrofa con "Pirla" o "culattoni", se qualche uomo o donna viene insultato e picchiato, se ogni tanto una persona transessuale viene uccisa, se ci è impedito parlare nelle scuole di orientamento sessuale, se i figli delle nostre compagne e compagni non sono riconosciuti come figli nostri, perchè lo facciamo SE NOI PER PRIMI CE NE STIAMO A CASA E NON CI PREOCCUPIAMO DI SOSTENERE I NOSTRI DIRITTI E LE NOSTRE VITE?
Aiutatemi a capire perchè io non ce la faccio.
FORSE QUESTO DISCONOSCIMENTO ISTITUZIONALE E SOCIALE UN PO' CE LO MERITIAMO. ANZI, VE LO MERITATE, MA È SCANDALOSO.
Se siamo noi i primi a non crederci, perchè dovrebbero farlo gli altri?
Ieri a Milano, con tutti i supersaldi invernali al 50%, saremmo dovuti essere almeno in 4.000. Avremmo invaso la Galleria e l'impatto mediatico sarebbe stato sicuramente di un altro spessore. Non è solo questione di militanza questa, ma di volontà di essere considerati "cittadini", come tutti.
Le lotte da sempre le hanno fatte le masse, non "i pochi". Questa nostra lotta ormai ha un prezzo troppo alto e non dovrebbe essere mai più stagione di saldi.


Nel frattempo, mentre noi reputiamo che non serva a nulla o "chissenefrega", le Sentinelle, Adinolfi, Forza Nuova e affiliati si compattano e preparano per noi altra "merda" da sbatterci in faccia e sui loro giornali.
Non basta più un "Mi Piace" su un post.
Servono le nostre facce e le nostre voci e di tutte le persone che reputano che uno Stato democratico e libero sia quello in cui vogliamo vivere.
Le nostre in primis.

Per quel che ci riguarda, GRAZIE a tutti gli organizzatori di questa iniziativa che ci fa sperare in un'Italia del #LoStessoSì

Giulia

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